Il Gruppo
Presentazione rete T4T; intervista a Lino Nassivera presidente “Together for Tomorrow”: la rete friulana della “plastica rinforzata con fibra di vetro” delle aziende Carbon Compositi Srl, Impla Srl, Lamar Udine Sas, Vetroresina Group, M.M. Srl, Vetres Srl.
A cura di Clio Giusti
Filmati e video
Altri video
qui di seguito la galleria dei filmati
clicca sulla miniatura per riprodurre il filmato selezionato
Com’è nata l’idea del contratto di rete?
L’idea della rete di imprese è venuta fuori per caso. E’ l’azienda Vetroresina SpA, la prima nel 1960 a lavorare questi materiali e il suo nome oggi contraddistingue tutti i prodotti nel settore della plastica rinforzata con fibra di vetro, che vengono chiamati vetroresina, appunto. La rete è tra sei piccole e medie aziende satelliti di Vetroresina SpA, operanti nel Friuli Venezia Giulia, che riescono a coprire tutta la filiera, specializzandosi nella produzione di manufatti diversi, come tubi, serbatoi, grigliati, vasche e pezzi speciali, ma complementari. La rete ha un fatturato complessivo di 12 milioni e vi lavorano 70 dipendenti.Proprio per formalizzare quello che prima avveniva tra le nostre aziende attraverso il passaparola, su suggerimento dell’Associazione Industriale di Udine, abbiamo dato vita al contratto di rete.
Per quali motivi fondamentali?
Tra gli obiettivi principali dell’accordo abbiamo voluto ampliare il portafoglio prodotti – quello che può offrire la rete è una gamma di prodotti maggiore rispetto alle singole aziende – e un più vasto catalogo che li rappresenti. Abbiamo un ispettore comune per l’estero che cura l’export e le attività fuori confine; partecipiamo come rete alle fiere in forma collettiva riducendo le spese; facciamo massa critica per gli approvvigionamenti di materie prime. Le nostre attività comuni riguardano i prodotti ma soprattutto i servizi.
Quali altre attività svolgete in comune?
Con la rete facciamo fronte a commesse interessanti in tempi veloci e grazie al sostegno reciproco; condividiamo la progettazione e la lavorazione di alcuni tipi di manufatti; abbiamo un comune sito internet; e non ultimo lo smaltimento rifiuti, un’attività delicata e costosa che ci permette di lavorare al meglio.
Qual è il vostro mercato di riferimento?
Il nostro mercato di riferimento è da qualche tempo solo di tipo industriale: il nostro materiale si adatta a stabilimenti e impianti con problemi di inquinamento e corrosione come concerie, cartiere, raffinerie, centrali elettriche, impianti di depurazione. Il 30% dei nostri prodotti viene venduto in Italia, il 70% all’estero area CEE e bacino mediterraneo. Sebbene leggero e resistente però i costi di trasporto sono molto elevati, motivo per cui, in certi casi, si preferisce cedere il know-how ai paesi più lontani.
Quali i risultati raggiunti dalla rete in questa fase di crisi?
Si può valutare, approssimativamente, un’implementazione delle vendite del 10% e una riduzione sensibile delle spese. Assieme, ad esempio, stiamo realizzando degli studi ambientali sullo smaltimento dei rifiuti industriali che sono utilissimi a tutte le imprese e che singolarmente erano difficili da sostenere. Inoltre collaboriamo con l’università di Udine e con il centro di ricerca e di trasferimento Tecnologico “Friuli Innovazione”, per la progettazione di manufatti speciali ed ipotesi di vita nel tempo.
Si può dire che la rete vi ha aiutato?
Si, fin ora la rete non ha evidenziato vincoli che ci hanno scoraggiato ma anzi ha aiutato a lavorare meglio. ultima modifica: 30/06/2015 Nome C.
allegati